Venosa
Venosa è città di antiche origini. Nota per aver dato i natali al poeta latino Quinto Orazio Flacco nel 65 a. C. e al madrigalista Carlo Gesualdo nel 1566, la città offre testimonianza viva della sua storia millenaria nelle aree archeologiche, nei monumenti, nei musei, nelle chiese e nelle strade del centro che ne fanno uno dei Borghi più belli d'Italia .
Sorta su un'area abitata sin dal Paleolitico, nel 291 a. C., dopo una lunga contesa tra Apuli e Lucani, Venusia diviene colonia latina. Al tempo di Augusto, quando la città è raggiunta dalla via Appia, risalgono le terme e l’Anfiteatro.
I Longobardi si impossessano di Venosa a partire dalla seconda metà del VI secolo. Nel 1043 la città è assegnata a Drogone, membro della famiglia Altavilla, e conosce un periodo di vigorosa crescita urbanistica.
Ai Normanni, ai quali si deve l’edificazione della Chiesa nuova della SS. Trinità, poi rimasta incompiuta, succedono Svevi, Angioini ed Aragonesi. Fra il 1443 ed il 1494, il duca Pirro del Balzo fa erigere un imponente castello nel luogo in cui sorgeva la vecchia cattedrale di S. Felice; contemporaneamente, edifica la cattedrale di S. Andrea e promuove un generale miglioramento del centro abitato.Nella seconda metà del Cinquecento il castello viene trasformato in dimora signorile dai Gesualdo. Ed è qui che l'8 marzo del 1566 nasce Carlo Gesualdo, Principe di Venosa. In questa fase la città vive un’intensa attività culturale, ospitando l’Accademia dei Piacevoli, o dei Soavi, e quella dei Rinascenti.
Il 3 dic. 1597 la principessa di Venosa, Eleonora d'Este, seconda moglie di Carlo Gesualdo, accompagnata dal conte della Saponara, da F. Sanseverino e dall'immancabile conte Fontanelli, raggiunse con il figlio Alfonsino il castello di Venosa, accolta con "honori infiniti" dal marito.
Passata ai Ludovisi dopo il matrimonio di Niccolò con Isabella Gesualdo nel 1621, Venosa un periodo di depauperamento che si arresterà definitivamente solo dopo l’Unità d’Italia. Fra gli altri personaggi insigni cui la città ha dato i natali, si ricordano il poeta Luigi Tansillo (1510), Giovan Battista De Luca (1614), letterato e giurista e Giacomo Di Chirico (1844), pittore fra i più noti del secondo ottocento napoletano.
Da vedere:Il Parco Archeologico con le terme romane e l’anfiteatro. La domus patrizia del I secolo d.C. detta Casa di Orazio, le Catacombe ebraiche con una serie di ipogei scoperti nel 1853
Il Castello aragonese edificato a partire dal 1470 da Pirro del Balzo, poi dimora dei Gesualdo. Ospita il Museo Archeologico Nazionale di Venosa, dedicato, in particolare, alla colonia latina di Venusia, e la Biblioteca Comunale.
Le Chiesa Incompiuta della Trinità di epoca normanna, che seduce per il suo non-finito, e simbolo di Venosa. Il ricco patrimonio di chiese comprende ancora la Cattedrale di S. Andrea (XVI sec.), la chiesa seicentesca di San Filippo Neri e quella dedicata a San Rocco per aver liberato la città dalla peste nel 1503.
Venosa è città ricca di fontane artistiche, tra le quali spiccano per bellezza l’angioina (1228), quella di Messer Oto (1313) e la quattrocentesca fontana di San Marco.
Tra i Palazzi più importanti quello dei Calvino (XVIII sec.), il Palazzo del Balì, iniziato nel XIV secolo, sede dell’ordine religioso dei Cavalieri di Malta, Palazzo Dardes e Palazzo Lauridia (XVIII sec,), e il maestoso Palazzo Rapolla (XVII sec.).
Venosa sul sito dei Borghi più belli d'Italia
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